L’Italia è da oltre un secolo uno dei leader mondiali nella produzione di energia idroelettrica. L’energia idroelettrica, già utilizzata a partire dal 1882, può fornire un impulso decisivo alla transizione energetica e alla decarbonizzazione, consentendo di gestire le fluttuazioni della produzione delle altre fonti rinnovabili di elettricità, soprattutto eolica e solare fotovoltaica, decisamente più instabili.
La capacità di stoccaggio elettrico dei bacini idrici può sostituire le batterie, accumulando energia e rendendola di fatto disponibile quando serve, soprattutto durante i picchi di domanda. Inoltre, le centrali idroelettriche di pompaggio e turbinaggio sono, a loro volta, degli accumulatori perfetti, delle vere “batterie elettriche ad acqua”. Queste centrali, infatti, si servono di due bacini, uno a monte e l’altro a valle: l’acqua, accumulata nel lago superiore, è riversata a valle nelle turbine per la produzione di elettricità durante le ore di punta. Invece, dal bacino inferiore, posto più in basso, l’acqua viene nuovamente pompata a monte e quindi accumulata nei momenti di sovrapproduzione energetica, cioè quando le altre fonti rinnovabili possono beneficiare del sole e dei venti e quindi quando c’è molta energia elettrica disponibile in rete.
Una centrale idroelettrica di pompaggio e turbinaggio è una batteria ecologica perfetta che utilizza sempre la stessa acqua. Il rendimento è superiore all’80%: per ogni kilowattora di elettricità che usa per pompare l’acqua in quota, ne immette 0,8 KW nella rete, disperdendo solo il 20% per ri-pomparla a monte.
In futuro, sarà sempre più necessario accumulare grandi quantità di energia poiché avremo sempre più necessità di ricavare energia elettrica da fonti rinnovabili con lo scopo di sostituire le centrali che utilizzano carburanti fossili. L’energia solare e quella eolica sono fonti volatili, mutevoli, che non producono forzatamente elettricità quando la rete la richiede; dunque, è importantissimo disporre di sistemi come quello delle centrali idroelettriche di pompaggio e turbinaggio per poter immagazzinare grandi quantità di energia disponibile e mantenere la rete elettrica stabile – solo quando lo richiede – senza inquinare e senza dipendere dalle condizioni meteorologiche.
Il sistema locale di centrali idroelettriche di Ligonchio, nel Comune di Ventasso (Provincia di Reggio Emilia), nato a partire dal 1922, sfrutta, invece, un altro sistema intelligente: una serie di bacini artificiali, posti a diverse altezze e alimentati dalla stessa acqua. Le fonti energetiche meccaniche sono rappresentante da vari torrenti locali, il maggiore dei quali è il Torrente Ozola, che scorre a sud del Monte Cusna con una produzione idroelettrica totale di ben 50 Megawatt. Ciò è reso possibile grazie anche all’aggiunta dell’ultimo impianto a valle, entrato in funzione nel 2017.
Nelle centrali di Ligonchio, l’energia idroelettrica è prodotta con una serie di salti d’acqua che muovono diversi tipi di turbina e che sfruttano tecnologicamente le diverse velocità e forze dell’acqua depositata nei vari bacini.